Lo avevamo già annunciato; oggi termina il supporto a Windows 7, da parte di Microsoft.
Questo determina la impossibilità di aggiornare ulteriormente il sistema operativo, con la conseguenza che non potrà più essere ritenuto adeguato al trattamento di dati personali; occorrerà pertanto passare a Windows 10.
Windows 7 è stato uno dei migliori sistemi operativi mai rilasciati da Microsoft; certamente migliore del suo successore Windows 8; è ancora molto utilizzato (le stime di StatCounter indicano il 26,79% nell’ambiente Windows) specialmente per dispositivi aziendali, sistemi di controllo (es. lavaggi automatici) e Bancomat.
Le grandi aziende possono sottoscrivere con Microsoft – a caro prezzo – un servizio di aggiornamento sino al 2023; consiglierei, invece, di passare a Windows 10 LTSC, versione spartana e veloce di Windows 10 riservata – purtroppo – solo alle aziende.
Ho già sentito alcune soluzioni assurde, quali continuare ad utilizzare Windows 7 bloccandone l’accesso ad Internet.
Lo scrivo chiaramente: qualsiasi soluzione diversa dal passaggio a Windows 10 (o altri sistemi operativi, come macOS o distribuzioni Linux recenti e supportate) o – in sub-ordine – dalla sottoscrizione del salato contratto di aggiornamento esteso non sono compliant – a mio parere – alla normativa di protezione dei dati personali.