Data Centers PA, da 11.000 a 7

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Il team per la trasformazione digitale propone di consolidare in 7 datacenters strategicamente dislocati nel territorio nazionale tutti gli 11.000 “datacenters” attualmente frammentati presso tutte le circa 22.000 P.A. italiane.

Ottima proposta, che probabilmente qualsiasi esperto di IT avrebbe saputo dare (gratis) al Governo.

Il problema rimane di ordine attuativo; dapprima non tutti i servizi possono essere “delocalizzati”, per vari motivi, e penso, per esempio, alla disponibilità di banda presso i tantissimi Comuni remoti italiani.

Inoltre occorrerà convincere gli 11.000 responsabili IT degli 11.000 datacenters attuali.

La proposta riguarda – per adesso – solamente la co-location delle macchine fisiche; in pratica si tratta di trasferire il server dallo scantinato della P.A. nel datacenter più vicino previsto.

Proporrei di andare oltre, e di razionalizzare non solo la co-location ma anche i relativi servizi; i 5.497 Comuni italiani con meno di 5.000 abitanti debbono avere 5.497 web servers oppure ne possono bastare un centinaio?

E questo famoso riuso del software per le PA, lo attuiamo in concreto?

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